AVVERTENZE PER GENI

RIVISTA DI CONSIDERAZIONI CULTURALI DIRETTE A PERSONE IN GRADO DI LEGGERLE

COME PROMUOVERE LA LETTURA PER UNA NOTTE (E NON SOLO)

2015WorldBookNight

di Maurizio Caminito

Si è appena concluso il progetto “Io Leggo perché”[1], promosso per il primo anno in Italia dall’A.I.E. ed è tempo di farne un consuntivo e di ragionarci un poco su. L’esempio è venuto da Giovanni Solimine che nel blog del Forum del Libro ha fatto alcune riflessioni, tutte condivisibili, a partire dalla visione dello speciale andato in onda su RAI 3 il 23 aprile[2].

Vorrei aggiungere qui alcune riflessioni. Considerato il fatto che l’iniziativa si ispira alla World Book Night[3] che si svolge in Inghilterra dal 2011, vale forse la pena di rilevarne alcune particolari differenze che potrebbero fornire utili indicazioni per una seconda edizione della manifestazione.

Pur rifacendosi al modello inglese, di cui prende in prestito l’idea di rivolgersi ai non lettori[4], di ristampare 20 titoli scelti per l’occasione e di avvalersi dell’opera di volontari per la distribuzione gratuita dei libri, curiosamente la manifestazione italiana, oltre a non citare mai il progetto cui si è ispirata, ne ignora alcune caratteristiche fondamentali che, invece, rappresentano tratti qualificanti dell’esperienza anglosassone.

Innanzitutto nel Regno Unito l’organizzazione dell’evento vede la compartecipazione organizzativa e finanziaria delle maggiori istituzioni nazionali pubbliche e private nel campo del libro e della lettura. Il progetto è promosso dall’Arts Council England, dalla Reading Agency, cui si aggiungono la Fondazione Paul Hamlyn, il John Laing Charitable Trust e altri sostenitori privati, con il concorso di alcuni importanti partners: la BBC e le associazioni professionali, The Publishers’ Association, The Booksellers’ Association of UK and Ireland e la Society of Chief Librarians.

In Italia possiamo dire, come premessa generale, che l’A.I.E. con l’edizione di “Io leggo perché” di quest’anno ha aperto la strada, ma che è auspicabile fin d’ora un rafforzamento della partecipazione dei soggetti istituzionali, e in primo luogo del Centro per il Libro, da coinvolgere e associare all’iniziativa.

La prima questione che merita un approfondimento, a mio avviso, è la seguente: come si scelgono i libri per la World Book Night?

Il criterio base è quello di proporre libri piacevoli, molto leggibili e con storie o narrazioni avvincenti. Questo criterio viene applicato sia a libri di narrativa e di poesia che di saggistica, puntando alla varietà dei generi, con particolare attenzione ai testi rivolti ai giovani adulti. La presenza dei libri di saggistica dà ragione a chi, per esempio Giuseppe Laterza, ne ha lamentato la mancanza nella short list predisposta dall’A.I.E.[5]

La lista inglese comprende normalmente 4/5 Quick Reads (libri brevi dedicati espressamente a chi non legge o legge molto poco)[6], un paio di saggi di divulgazione e numerosi titoli espressamente dedicati agli Young Adults, con un buon numero di racconti brevi, o di antologie appositamente pubblicate per l’occasione. Da notare come tra i criteri presenti nella scelta dei titoli, si sia messo l’accento sulla necessità di proporre testi per un pubblico maschile[7] (evidentemente anche in Inghilterra gli uomini rispetto alle donne leggono di meno).

Per scegliere i 20 titoli da diffondere nel corso della World Book Night esiste un Comitato di redazione costituito dallo staff della WBN, da professionisti del settore del libro, da bibliotecari, cui si aggiungono i volontari. Questo Comitato si riunisce nel mese di settembre per esaminare i libri che gli editori propongono e quelli che risultano più graditi ai volontari (i nostri “messaggeri”) che hanno partecipato all’edizione dell’anno precedente.

Ciò vuol dire una cosa molto semplice: gli editori propongono, non scelgono.

Da notare che il numero di segnalazioni dei volontari è molto alto e quest’anno ha raggiunto la cifra di 5.000 proposte (spesso anche sorprendenti). La partecipazione alla scelta dei libri da parte dei volontari non è un aspetto secondario, in quanto rafforza la credibilità di un passaparola che deve fondarsi sulla convinzione, da parte di chi propone una lettura da condividere, di suggerire un titolo che ha letto ed amato. Per contro è prevista una certa selezione di chi si candida come “volontario”. Nell’edizione del 2014, per esempio, sono state accettate 8.000 richieste, sulle 10.000 presentate, in base alla dichiarazione da parte degli aspiranti volontari su destinatari, luoghi e modalità di distribuzione dei libri suggerite da ciascuno.

L’edizione dei 20 libri prescelti comprende anche una personalizzazione relativa alla WBN, di cui vengono brevemente tratteggiate la storia e gli obiettivi, una introduzione dell’autore (ed una sua bio-bibliografia), un invito a proseguire la lettura con indicazioni di indirizzi e pagine web di biblioteche, librerie, circoli di lettura da frequentare. L’edizione del 2014 comprendeva anche la pubblicazione di una poesia nella quarta di copertina. E ogni anno aumenta la quantità di materiale cartaceo (schede, locandine, segnalibri, dépliant) che viene distribuita soprattutto alle istituzioni partecipanti. Coinvolgere biblioteche e altre istituzioni che si occupano di libri e lettura durante tutto l’anno ha come conseguenza una forte relazione tra il progetto/evento che dura lo spazio di una notte e un’attività di promozione di più lungo periodo.

Un terzo aspetto riguarda i destinatari dei libri. A parte quanto detto sulla scelta dei volontari, quasi un terzo dei 250.000 libri, che sono stati distribuiti gratuitamente, sono andati a varie istituzioni, tra cui biblioteche, scuole e college, gruppi di volontariato, carceri, ecc. All’edizione del 2014 hanno partecipato 2.000 biblioteche e 500 librerie. Ciascuna di esse è diventata così una Community Book Giving, si è impegnata, cioè a distribuire gratuitamente i libri ed è stata invitata a organizzare un evento il 23 aprile dedicato alla WBN e a condividere l’esperienza e l’uso dei libri donati sulla pagina web del progetto.

Come è avvenuto nell’esperienza italiana anche in Gran Bretagna la campagna di promozione sui social, diretta dalla Reading Agency, è stata molto ampia (#WorldBookNight su Twitter, pagina ed evento su Facebook, ecc.). Una caratteristica che si potrebbe imitare è la partecipazione alla campagna di gran parte degli autori presenti nella lista dei venti titoli. Quest’anno su Twitter l’iniziativa #ReadingJourney era rivolta agli scrittori che sono stati invitati a raccontare il loro personale “viaggio dentro i libri”, attraverso il racconto dei primi libri letti, dei propri gusti e delle preferenze in materia di lettura. Brevi interviste, pubblicate su You Tube[8] rimandavano gli interventi più seguiti.[9] A questo gioco sono stati invitati anche i follower che, partecipando ad un gioco che consisteva nel raccontare la propria esperienza di lettori, portava a vincere un pacchetto dei 20 libri scelti.

Veniamo, per ultimo, alla gestione mediatica e televisiva dell’evento. Per la prima volta, come abbiamo visto, nell’edizione italiana si è puntato molto sulla comunicazione attraverso i social e questi canali, con l’allargamento della partecipazione, sono destinati ad amplificare ancor di più l’eco della manifestazione. Meno efficace è stata la gestione televisiva della serata finale. Ma in questo caso scontiamo anche una sostanziale incapacità della televisione italiana (e di quella pubblica in particolare) a confezionare programmi di promozione e approfondimento culturale di buon livello. In mancanza di un’idea forte è preferibile puntare a valorizzare la molteplicità di appuntamenti che si svolgono in tutto il paese. E anche in questo caso l’esempio inglese può tornare utile. Per il 23 aprile 2015 la Reading Agency ha organizzato, infatti, due eventi a livello nazionale e una quindicina di manifestazioni a livello regionale. A queste si sono aggiunte le numerose iniziative locali organizzate spontaneamente, pubblicizzate sul sito della WBN e con un’ampia copertura degli eventi da parte di giornali e televisioni, associati al progetto fin dal momento della sua progettazione.

Infine un’ultima considerazione. Ogni anno in Inghilterra viene reso noto un rendiconto contenente tutti i dati e le cifre della manifestazione appena conclusa e vengono pubblicati i risultati di una ricerca tra i partecipanti,[10] che costituisce la base per progettare l’edizione successiva. Al di là quindi delle opinioni favorevoli e contrarie più o meno preconcette, chi ha a cuore la lettura ha in tal modo una serie di parametri oggettivi su cui esprimersi. Ma l’abitudine a valutare gli effetti concreti di un’iniziativa e a porsi in una prospettiva pluriennale pare sia sempre piuttosto poco diffusa nel nostro caso.

[1] http://www.ioleggoperche.it/it/home/

[2] http://forumdellibro.blogspot.it/2015/04/dagli-errori-si-impara-fare-meglio.html

[3] http://www.worldbooknight.org/ . Il riferimento alla “Notte dei Libri” fu immaginato per distinguere il progetto inglese, rivolto sostanzialmente agli adulti, dal World Book Day dedicato ai ragazzi.  Questo potrebbe suggerire a mettere in cantiere, anche in Italia, una iniziativa specificamente rivolta ai bambini e ai ragazzi.

[4] L’obiettivo della WBN è quello di raggiungere il 35% della popolazione del Regno Unito che non legge regolarmente (da noi i non lettori, come sappiamo, sono un po’ meno del 60%).

[5] http://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1580:ioleggoperche-se-manca-la-saggistica&catid=49:in-questione&Itemid=101

[6] http://www.quickreads.org.uk/

[7] http://www.theguardian.com/books/shortcuts/2014/apr/16/five-perfect-books-men-who-never-read

[8] Vedi per esempio l’intervista a Matt Haig – https://www.youtube.com/watch?v=QLf8cjvSzrI&feature=youtu.be

[9] Anche la manifestazione italiana è stata presente su You Tube, con alcune interviste di scrittori e scrittrici (https://www.youtube.com/channel/UCREx_4qlQqlI9pNF8aiwKiw).

[10] Per il 2014 il report è consultabile qui : https://tra-resources.s3.amazonaws.com/uploads/entries/document/670/World_Book_Night_2014_-_Evaluation_Report_July_2014.pdf

Un commento su “COME PROMUOVERE LA LETTURA PER UNA NOTTE (E NON SOLO)

  1. maucaminito
    aprile 28, 2015

    Credo che vada raccolto l’invito di Maurizio Caminito a riflettere su come evitare che iniziative positive sulla promozione della lettura, lanciate a livello nazionale si risolvano in appuntamenti intensi, sicuramente visibili ed aggreganti, ma senza effetti di radicamento.
    Credo che per quanto riguarda IO LEGGO PERCHE’ sia fondamentale definire meglio la figura dei volontari, messaggeri dei libri, individuando bene le strategie da adottare per innescare un processo di moltiplicazione di potenziali lettori. Il passaparola non è un meccanismo automatico, ma va indirizzato e monitorato in base ai destinatari con strumenti diversi.
    Un lavoro che richiede impegno, competenze e risorse e che sicuramente dovrebbe avvalersi degli operatori delle Biblioteche Civiche per costruire una mappa di interventi che si stratifichi nel tempo. Non si tratta infatti solo di riempire piazze e teatri quando i riflettori sono accesi, ma testare metodologie efficaci per creare sempre nuovi formatori alla lettura.
    E per far questo è necessario che il percorso dell’iniziativa, con un prima, un durante e un dopo, venga concepito sin dall’inizio collegialmente tra i diversi partner che, oltre a rispondere all’appello, possono contribuire affinché una bella e sicuramente utile gita fuori porta sia il presupposto di un viaggio duraturo.

    Paola Gaglianone
    Presidente Istituzione Biblioteche di Roma

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Questa voce è stata pubblicata il aprile 25, 2015 da in letture.